Mystara

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by Giuliano Michelon

Si parlava di Mystara e, se vogliamo, della sua unicità all’interno del vasto panorama di campagne e ambientazioni sviluppate nell’arco di circa un quarto di secolo dalla TSR (solo per restare nell’ambito del gioco di ruolo più conosciuto al mondo). Ne emerge da un lato un’ambientazione dai forti e classicissimi connotati fantasy, quindi con la magia che impregna il suo mondo, i mostri variegati e le razze fantastiche che ne popolano le terre (emerse e non), i suoi intrighi, gli imperi in lotta, ecc. Tutto il meglio insomma del repertorio classico, che più classico non si può, del genere fantasy. Dall’altra parte però emergono peculiarità e specificità che la rendono un’ambientazione assolutamente unica.

Per prima cosa Mystara non ha gli dei e il suo bel pantheon definito e “chiuso” composto da entità immortali, potentissime e onniscienti a governarne le meccaniche e a vigilare sugli uomini (o le bestie). Mystara ha gli Immortali. La differenza non è assolutamente banale e irrilevante e, anzi, forse è davvero questo l’aspetto più importante che differenzia questa ambientazione dalle altre. Gli Immortali sono infatti il frutto intermedio di un lungo processo evolutivo che, nelle intenzioni dei veri progenitori del Multiverso[1] , gli Antichi, è finalizzato alla loro crescita numerica. Il mondo è un infinito laboratorio e la vita di ogni essere vivente è quindi concepita come una prova e non fine a se stessa. Ad ognuno è concessa la possibilità, attraverso una vita avventurosa e il conseguente arricchimento di potere personale, di giungere allo status di Immortale. Ovviamente non a tutti coloro che intraprendono il cammino dell’eroe è concesso tale privilegio. Di questi, alcune decine nell’arco di millenni di storia, (probabilmente) solo due, tre al massimo, si sono elevati al rango di Antico: decretando di fatto la fine del gioco! Si, anche questo aspetto è curioso e probabilmente esclusivo di Mystara. Viene, attraverso una meccanica regolistica, sostanzialmente definito il termine finale di un gioco che nella sua stessa concezione non ha una vera e propria fine.

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Un altro aspetto fortemente caratterizzante Mystara è la sua vastità geografica e la presenza di innumerevoli razze e specie viventi che hanno dato il là a una multi etnicità equiparabile solamente a quelle della nostra terra. A Mystara vi sono regni e culture talmente differenti gli uni dagli altri da creare una sorta di parossistico puzzle, talmente incoerente e incredibile da risultare però affascinante al punto tale da farne il marchio di fabbrica stesso dell’intera ambientazione. Se consideriamo poi che, solamente uno dei tre continenti principali[2] che costituiscono circa l’80% delle terre emerse di Mystara, è stato in parte descritto, lasciando invece libertà creativa ai singoli Dungeon Master relativamente al resto del mondo, capiamo anche bene quale sia a tutt’oggi e a tutti gli effetti il potenziale cui si presta questa ambientazione[3]. A tutto questo poi aggiungiamo un Mondo Cavo, posto all’intero del mondo stesso, creato dagli immortali come una sorta di grande giardino zoologico entro il quale inserire le razze e culture scomparse dal mondo di superficie, il gioco è fatto.

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Infine, questo è l’aspetto che personalmente trovo più affascinate e intrigante, Mystara ha avuto nel corso della sua storia, anche contaminazioni aliene e questo, di fatto, la rende un’ambientazione capace di spaziare a 360 gradi per tutto il genere fantasy: dal classico tolkeniano alle contaminazioni science (alla Star Wars o ai romanzi di Burroughs, per intenderci), passando dal fantasy eroico di Howardiana memoria fino agli orrori Lovecraftiani. Di sicuro e concludo, Mystara non è un’ambientazione destinata, nemmeno sottoposta alla lunga prova del tempo, ad annoiare i suoi giocatori, siano essi Master che Personaggi Giocanti ma anzi sarà sempre in grado di rinnovarsi fintanto che troverà supporto nella base dei suoi numerosi estimatori e nella fantasia dei suoi giocatori[4][5][6].

  1. L’insieme di mondi, universi paralleli e piani di esistenza che compongono, nel loro insieme, tutto l’universo fantastico di Dungeons & Dragons
  2. Le aree emerse della superficie di Mystara è stata suddivisa in tre macro regioni (continenti) chiamati Brun, Davania e Skothar. Altre aree altrettanto importanti sono le isole-continente di Alphatia, Bellissaria e altre isole minori.
  3. Su www.pandius.com molte opere dei fan hanno cercato di colmare l’immenso vuoto lasciatoci in dono dagli autori. Tra le più pregevoli e autorevoli sottolineo i lavori realizzati dallo staff di Threshold Magazine
  4. https://www.facebook.com/groups/mystara.reborn/
  5. https://www.facebook.com/groups/Mystara.Italia/
  6. http://ddmystara.altervista.org/

https://www.facebook.com/groups/Mystara.Italia/