I Master del GiocaPadova 3

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L’ultima parte delle nostre interviste. Se le esperienze dei nostri master vi hanno incuriosito, non vi resta che passare a trovarci al GiocaPadova per  conoscerli e testarli dal vivo!

max

Massimo

  1. Da quanto tempo sei master?
    30 anni (meno 7).
  2. Cosa ti piace del ruolo di master?
    In primo luogo far giocare gli altri a qualcosa che piace anche a me, in secondo luogo la possibilità di tessere storie ed interpretare svariati personaggi profondamente diversi tra loro.
  3. Quali sono le azioni più divertenti che hai visto compiere dai tuoi giocatori?
    Ve ne cito una delle ultime: “Piccolo Orso Preda” … “Uccidere?” andatevi a vedere in video del GP2013 (sono una buona parte del mio gruppo storico di quando avevo 16 anni, con 27 anni in più)
  4. C’è un gdr cui sei particolarmente legato e per quale motivo?
    Vampire: The Masquerade. E’ il GdR che ha cambiato il modo di giocare di ruolo ed in più è un gioco horror. Per me esistono 2 pietre miliari nella storia dei GdR: D&D perchè ha fatto conoscere il GdR alla gran parte di noi “Vecchi” e VtM perchè ha cambiato radicalmente il nostro modo di giocare. Certo, nel 91 esistevano altri GdR che avevano cercato di introdurre un diverso approccio alla narrazione ed all’interpretazione ma avevano sortito il loro effetto al massimo su qualche minuscola nicchia del nostro piccolo universo. VtM fu una svolta netta per la gran parte di noi ed attirò molti nuovi giocatori che apprezzavano un GdR più maturo. Tanti di noi sono venuti su con i fumetti dei Supereroi Buoni della Marvel (e gli X-men continuano a piacermi) ma quando ho preso in mano il primo numero di Sandman di Neil Gailman ho capito che era qualcosa di completamente diverso, VtM fu esattamente la stessa cosa ma nell’universo dei GdR.
  1. L’avventura scritta di tuo pugno della quale vai più fiero? Perché?
    “The Search for Nimoy”, perchè ho visto molti giocatori (e master) che si sono veramente divertiti.
  2. Quali consigli daresti a coloro che iniziano la carriera di master?
    Buttatevi senza timore, divertitevi e sappiate che la prima volta è quasi sempre un disastro. Accettate le critiche degli Amici, analizzate i vostri errori e tornate alla carica meglio preparati e con energia raddoppiata. Masterizzare è impegnativo ma anche molto soddisfacente. Ricordate che un Master Regna con Pugno di Ferro, in Guanto Di Acciaio Borchiato ma è al servizio della Storia e del gruppo di Giocatori. Ricordate sempre che il GdR è un libro scritto a metà tra Narratore e Giocatori, lo scopo finale è divertirsi assieme e fare qualcosa che piaccia a Tutti. Masterizzare non vuol dire imporre agli altri qualcosa che a Voi piace moltissimo ma creare delle storie assieme agli altri. La situazione migliore è quando sono i giocatori che vengono da voi a chiedervi di masterizzare qualcosa che a voi piace (Si, ogni tanto capita…).
  3. Qual è la differenza tra fare il master al GiocaPadova e durante l’anno?
    Visto il contesto dell’intervista, premetto che la risposta non ti piacerà. Al GP oltre a fare il master devi essere innanzi tutto un arbitro, devi cercare di essere quanto più imparziale possibile, purtroppo in certi casi ti tocca seguire il copione e sacrificare il divertimento sull’altare dell’imparzialità ma è un Torneo e lo devi fare. Durante l’Anno puoi sbizzarrirti e Cogliere l’Attimo, puoi lasciarti andare ed essere trascinato dalla corrente dei tuoi Giocatori che stanno riscrivendo tutta la Trama e si Divertono nel farlo (che loro lo sappiano o no), puoi fare GdR senza sacrificarne l’anima perché è un Torneo.
  4. Quanto di quello che succede nelle avventure dipende dalla trama o dalle azioni dei giocatori?                                                                   Sarò ovvio ma la risposta corretta è: Dipende. E’ un GdR non un Libro, quello che lo rende Vivo è l’interazione tra Trama e Azioni, tra Master e Giocatori, tra Flusso ed Essenza.

stefano

Stefano

  1. Da quanto tempo sei master?
    25 anni? Chi si ricorda…
  2. Con quale GdR hai iniziato la carriera di master?
    Le primissime saltuarie esperienze con Uno sguardo nel buio e D&D, ho iniziato sul serio con Ars Magica.
  1. Quali sono le azioni più sciocche che hanno fatto i tuoi giocatori e in che contesto si trovavano? Uhm, non saprei, normalmente non metto i personaggi alle strette, al limite ci si ficcano da soli. Uno ha amoreggiato con un insettoide di un’altra dimensione trasformato in donna procace su una nave, non lo sapeva con esattezza, ma un altro giocatore lo sospettava e l’aveva avvertito. Sempre nello stesso scenario due giocatori si sono mezzi ammazzati prendendosi a pugni per qualche ora sotto un uragano tropicale e se ben ricordo il motivo del contendere era la strategia su come soggiogare chi li tratteneva sull’isola…
  1. Ricordi il primo personaggio che tu abbia mai creato? A quale gioco apparteneva?
    Il primissimo? Un folletto mago a Tunnel e troll!
  1. L’avventura scritta di tuo pugno della quale vai più fiero? Perché?
    “De vulgari eloquientia”, una vicenda boccaccesca del tutto antieroica e praticamente in mano ai giocatori, si costruisce in base a come interagiscono fra loro.
  1. Quali consigli daresti a coloro che iniziano la carriera di master?
    Non giocate a d&d, vi rovinate la carriera. A parte questo, non fate i master! Siete giocatori come gli altri, lasciategli il loro spazio anche nella definizione della vicenda.
  1. Cosa c’è di speciale a fare il master durante una manifestazione?
    Ci si confronta con molti più giocatori vedendo stili ed approcci diversi dal solito.
  1. Quanto di quello che succede nelle avventure dipende dalla trama o dalle azioni dei giocatori?
    La trama non dovrebbe esistere, se non che un abbozzo, assolutamente dalle azioni dei giocatori, si costruisce insieme!

giorgio

Giorgio

  1. Da quanto tempo sei master?
    Era il tempo di un’ultima alleanza di elfi e uomini, un tempo oramai remoto… Avevo diciotto anni quando conobbi Dungeon&Dragons. Io e i miei amici volevamo essere indipendenti come gruppo di gioco così inizialmente presi il ruolo del Dungeon Master.
  1. Cosa ti piace del ruolo di master?
    La costruzione della storia, regia, il riuscire a dare ai giocatori emozioni che cercano e che non si aspettano.
  1. Quali sono le azioni dei tuoi giocatori che più ti hanno stupito per inventiva e/o originalità?
    Nel mio gruppo di giocatori era molto facile la goliardia e le risate erano piacevolmente frequenti. Non saprei cosa riportare… fortunatamente sono stato stupito più volte, sia da giocatori esperti che da novizi.
  1. C’è un GdR cui sei particolarmente legato e per quale motivo?
    Beh… ovviamente Dungeon &Dragons, che ha creato le basi per tantissimi altri giochi. Io e i miei amici siamo partiti da lì: giocando lo abbiamo personalizzato molto, ma il nostro cuore torna lì.
  1. Quali consigli daresti a coloro che iniziano la carriera di master?
    Ci sono molti DM e molte filosofie. Io mi definisco un DM parziale proprio perché il mio primo obbiettivo è il divertimento di tutte le persone che sono al tavolo del GdR. Io sono per mettere la massima cura nella storia, nei background e nella personalizzazione della storia sui personaggi; invece, per me, tecnicismi e imparzialità vengono dopo.
  1. Qual è la differenza tra fare il master al GiocaPadova e durante l’anno?
    Il tavolo di Atlantica porta sempre delle sorprese dovunque và ma il fatto di giocare in un tempo definito crea automaticamente dei limiti nella partita. Accettando il fatto di giocare ad una partita “corta” la differenza la fanno i giocatori… sempre!
  1. Che cosa è cambiato da quando hai iniziato a fare il master?
    Il mio romanzo fantasy, che dal gioco di ruolo ha preso la forma di un libro. Alcuni lettori mi hanno detto che “sembra di essere in una partita di D&D” o “si vede che sei un Dungon Master”: non potevano farmi un complimento migliore.
  1. È mai un peso fare il master?
    Assolutamente sì. E’ un impegno non indifferente e se vuoi massimizzare il risultato deve esserci un gran lavoro prima della partita, lavoro che a volte i giocatori inesperti sottovalutano. La soddisfazione di una grande campagna poi ti ripaga di tutto ma durante tutto il tempo il feeling tra DM e giocatori è importantissimo.