I Master del GiocaPadova

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Chi muove i fili ed intesse le complesse trame che si celano alle spalle di un’avventura ben riuscita?
Un buon Master!
Quali sono, però, i dettagli nascosti dietro questa mansione così complessa?
In occasione del GiocaPadova abbiamo sottoposto ai master del Circolo Overlord una breve intervista per conoscere meglio la figura del Dungeon Master, o Narratore, causa di tante gioie e dolori fra i giocatori, e scoprire qualche retroscena su questa attività così complessa ed interessante.

Niccolò

Nicolò

  1. Da quanto tempo sei master?
    Da circa una decina d’anni.

  1. Cosa ti piace del ruolo di master?
    Il lavoro di regia che fare il master comporta, l’atto d’imbastire una storia e osservare come questa si trasformi nell’incontro con i giocatori.

  1. Quali sono le azioni dei tuoi giocatori che più ti hanno stupito per inventiva e/o originalità?
    Durante un’avventura nella Venezia degli anni ’20 i miei giocatori, nel tentativo di sventare un matrimonio forzato fra una sventurata fanciulla e un criminale locale, hanno elaborato un complesso sistema tale per cui sono riusciti a sostituire uno dei personaggi al prete che avrebbe dovuto officiare il rito e, preparate delle speciali particole imbottite di sonnifero, sono riusciti a far addormentare il piccolo gruppo di presenti e a scappare con la sposa.

  1. C’è un GdR cui sei particolarmente legato e per quale motivo?
    Sì, Call of Cthulhu, in quanto per me ha rappresentato il passaggio ad una fase più matura del gioco di ruolo, aiutandomi a comprendere le possibilità di quest’ultimo.

  1. Quali consigli daresti a coloro che iniziano la carriera di master?
    Non saprei, fare il master è lungi dall’essere una scienza esatta, essendo un’attività di costante interazione sociale. L’unica banale regola d’oro che mi sentirei di ribadire è di divertirsi, d’altronde, per come la vedo io, si sceglie di fare il master perché si vuole il ruolo più bello che ci sia al tavolo.

  1. Qual è la differenza tra fare il master al GiocaPadova e durante l’anno?
    La differenza sta nel fatto che al GiocaPadova ho modo di usare le splendide avventure scritte dai master del Circolo Overlord ben più esperti di me .

  1. Che cosa è cambiato da quando hai iniziato a fare il master?
    Ho imparato a gestire generi diversi dal fantasy da cui sono partito e penso di essere migliorato come narratore, almeno questa è l’unica spiegazione, oltre possibilmente al masochismo, del fatto che i miei giocatore continuino instancabilmente ad affidarsi a me.

  1. È mai un peso fare il master?
    Assolutamente no, tutto il tempo speso nella preparazione di un’avventura è abbondantemente ripagato nella sua resa al tavolo.

Puccio

Giuliano

  1. Da quanto tempo sei master?
    Da sempre direi! Da quando ho iniziato a giocare, fin con i soldatini e i playmobil è sempre stata una sorta di direzione del gioco e dell’avventura paragonabile a quella che compie un DM. Comunque per rispondere più specificatamente alla tua domanda direi che siamo in vista dei trent’anni.
  2. Quali sono le azioni più divertenti che hai visto compiere dai tuoi giocatori?
    Ricordo un’avventura in cui polimorfarono un drago rosso in un ranocchio ed ebbero la brillante idea di portarselo dietro chiuso in un borsello. Ti lascio immaginare la loro sorpresa al primo “dissolvi magie”!! Ma è solo una della tante.
  3. Con quale GdR hai iniziato la carriera da master? Con Il “Gioco”, ovviamente! Dungeons & Dragons.
  4. Preferisci creare avventure di sana pianta o utilizzare moduli e/o manuali prestampati? Oppure integri le due cose?
    Integrare le due cose credo sia la cosa che mi riesce meglio. Lavoro cioè su una macro trama di campagna non originale (la Wrath of the Immortals che è un prodotto ufficiale) e poi come in un puzzle vi unisco le varie avventure.  La campagna va avanti dai primi anni ’90 e per variare abbiamo creato vari gruppi di personaggi e conseguentemente varie sotto-campagne che si intrecciano, si evolvono parallelamente, si sormontano, ecc. Siamo precursori dei crossover cinematografici se così si può dire.
  5. Quali consigli daresti a coloro che iniziano la carriera di master?
    Di leggere molto, soprattutto i classici. Perché leggere molto aiuta a mantenere viva la mente e a sviluppare la fantasia. E poi di non dimenticare mai la Regola n. 1 dataci dal buon Gygax e cioè che il master non è al servizio del gioco e delle regole ma semmai il contrario. Siate elastici dunque.
  6. Qual è la differenza tra fare il master al GiocaPadova e durante l’anno?
    Il tipo di avventura. In campagna non hai l’assillo del tempo. I ritmi più blandi e il cazzeggio regna sovrano. In torneo il Master ha anche il compito di scandire il tempo e il ritmo di gioco e mantenere l’attenzione generale altrimenti ne esce un’incompiuta ed è sempre un peccato non terminare un’avventura.
  7. Cosa c’è di speciale a fare il master durante una manifestazione?
    Ti permette di confrontarti con gente nuova e quindi di metterti alla prova come Master. I tuoi amici giocano con te da anni e se lo fanno, evidentemente è perché per loro vai bene e si divertono. Non è detto però che quello sia il modo giusto o il solo modo di essere Master. In torneo appunto ti capita di giocare con diverse tipologie di giocatori e di conseguenza le cose sono diverse.
  8. Quanto di quello che succede nelle avventure dipende dalla trama o dalle azioni dei giocatori? L’equilibrio delle due cose dovrebbe essere il giusto mix per un’avventura perfetta. I giocatori devono sentirsi liberi di compiere le scelte che meglio credono ma non necessariamente devono poi farlo veramente!